martedì 14 settembre 2010

I RIVOLUZIONARI DELLA MODA


Nel 1925 Chanel era occupata a creare il suo primo tailleur nero, e centocinquanta abiti primaverili di Molynneux danzavano sulle passerelle, ognuno con il suo paio di guanti perfettamente abbinato.
Nel 1940 la Levis realizzava il suoi famosi jeans, che successivamente diventarono il denominatore comune delle ribellioni giovanili.
Nel 1970 Mary Quant inventava la minigonna, mentre dominavano pop art e flower power, disegni geometrici ricchi di colore e fantasia.
E adesso, nel 2008, nelle grandi metropoli come nelle piccole città, tutti, chi in parte e chi devotamente, seguono l'affascinante, intricato e frenetico mondo della moda.
Dai tessuti grigi ai pastelli; dal rosso Valentino all'attuale viola; dal rosa shocking al nero su nero; bhè, ne abbiamo viste proprio di tutti i colori.
La moda è bellezza, è dettaglio, è precisione e follia, è un gioco con un solo scopo: osare.
Al giorno d'oggi può essere considerata quasi come una forma d'arte, e ormai è parte integrante del nostro vivere.
C'è chi la segue senza nemmeno accorgersene, cedendo prima o poi a quell'incantevole tentazione nella vetrina di un costoso atelièr, e addirittura chi la considera come una religione, un vangelo, una legge rigida da osservare in ogni minimo dettaglio.
La moda è sempre, la moda è ovunque, è tendenza, e per alcuni può diventare uno stile di vita.

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